DOPO IL NATALE
Passeggiate pensando ai panettoni mangiati

Natale è arrivato e, con le festività, spesso si mette su peso. Magari dopo aver brillantemente superato la prova costume e mesi di dieta e qualche digiuno, tra patate arrosto, torte salate e la ventina di immancabili antipasti, innaffiati da vino e conclusi dalla crema di mascarpone, si rischia di tornare al punto di partenza.
Come evitarlo? Visto che è praticamente impossibile resistere alle tartine che scorreranno davanti agli occhi, l’unico metodo per poter buttar giù calorie è quello di ritagliarsi dei momenti per “bruciarle” con del movimento.
E, in tal senso, il Varesotto d’inverno è ricchissimo di possibilità per tutti i “fiati”. Nelle Prealpi, infatti, si può camminare per svariate ore, così come compiere una semplice sgambatina con poco dislivello, basta scegliere il percorso adatto alle proprie capacità. Inoltre dalle nostre parti spesso non c’è il freddo intenso che si trova nel cuore delle Alpi e, quindi, con temperature attorno ai 5 gradi, anche chi non è abituato può benissimo uscire senza rischiare l’assideramento.
Inoltre, l’assenza di fogliame sulle piante permette di godersi pienamente i panorami nostrani, dove colline, laghi e pianura danzano avendo sullo sfondo le Alpi imbiancate, come non si vedevano da due anni.
Insomma, anche se è assolutamente normale tendere a rintanarsi in casa alla ricerca di piumoni e tisane calde, uscire per una passeggiata a basse temperature rimane una buona idea. Anche perché va subito sfatato un mito: chi sostiene che camminare al freddo possa aumentare il rischio di ammalarsi si sbaglia di grosso. Anzi. Si rischia molto di più accalcati e tra i bacilli di migliaia di persone in un centro commerciale. La scienza afferma infatti che, in questa stagione più che in altri periodi dell’anno, i vantaggi della luce e dell’aria sull’organismo sono molteplici e preziosi.
La camminata, infatti, è uno dei rimedi naturali migliori per non ammalarsi. Da un lato, consente di mantenersi in forma senza uno sforzo fisico eccessivo. Dall’altro, con un’attività costante, il corpo si abitua progressivamente al freddo, abbassando le probabilità di contrarre i malanni di stagione. Oltre a innalzare le difese immunitarie, questa attività sviluppa le capacità cardiache e migliora la circolazione sanguigna, permettendo al sistema di difesa del corpo di attivarsi adeguatamente. Trasforma, inoltre, la stanchezza morale in stanchezza fisica e permette di riposare al meglio, inducendo il cervello a secernere più ormoni necessari al buon funzionamento delle difese.
La luce naturale del giorno, poi, accresce la serotonina, il cosiddetto ormone della felicità. Praticando la camminata, dunque, si permette a questa sostanza – sempre ai minimi storici durante l’inverno – di risalire, mentre si abbassa il livello di cortisolo, ormone dello stress. Anche la vitamina D, la cui produzione aumenta con la “terapia della luce”, favorisce l’attivazione della serotonina, contrastando naturalmente la depressione stagionale. E ancora: tra gli effetti collaterali “desiderati” si segnalano un più facile assorbimento del calcio e una maggiore protezione contro le infiammazioni. Infine, camminare al freddo fa dimagrire più velocemente, perché l’organismo consuma più calorie per riscaldarsi.
In questo periodo, come sempre quando si va in montagna, è fondamentale seguire alcune accortezze. Innanzitutto bisogna informarsi sulle condizioni meteorologiche che si troveranno in giornata, non guardando soltanto se è bello o brutto, ma anche le temperature e il vento. Inoltre, se si superano gli 800 metri di quota, si potrebbero trovare dei tratti ghiacciati oppure con neve. Si consiglia quindi di portare nello zaino i ramponcini: costano e pesano poco e, in caso di necessità, danno un grande aiuto. Nel caso in cui si scelga una ciaspolata, se si è alle prime armi, si dovrà restare soltanto sui sentieri indicati per questa attività, oppure affidarsi a una guida. Come per l’estate, bisogna vestirsi a cipolla con almeno 3-4 strati (termica, dolcevita, pile, antivento), mentre come sotto con calzamaglia e pantaloni tipo da sci. Infine portare sempre un thermos con una bevanda calda.
© Riproduzione Riservata