SCARAMANZIA
Tutti pazzi per l’oroscopo

L’anno bisestile fa meno paura da quando il destino è a portata di app.
Questo 2020 avrà un giorno in più, il 29 febbraio, e secondo la credenza tutta italiana sarà foriero di disastri nel segno del detto popolare «anno bisesto, anno funesto».
Ma la tendenza è quella di invertire la rotta fra riti scaramantici, purificazioni e amuleti. C’è chi si annoda braccialetti dopo aver incontrato gli ultimi sciamani in ogni parte del mondo, c’è chi ricarica le pietre della luna alla luce del satellite. O ancora chi consulta astrologi dagli occhi a mandorla come il giornalista Tiziano Terzani che per un anno intero non volò in aereo dopo che gli predissero la morte e poi scrisse «Un indovino mi disse».
E forse è sufficiente andare a Napoli e acquistare un bel cornetto di corallo con un’attaccatura in oro da tenere sempre a portata di mano, dando una sfregatina all’occorrenza. «Congetture sul potere magico di numeri (e astri aggiungiamo, ndr) spesso si basano sul nulla, ma è bene tenerne conto», diceva con ironia un intellettuale come Benedetto Croce.
Superstizione e misticismo spesso sono una porta che crediamo possa realizzare i nostri desideri. E il legame non è del tutto scontato perché il verbo desiderio è legato nella sua etimologia ai corpi celesti perché deriva dal latino “de-siderare”, ovvero guardare attentamente le stelle.
Siamo figli degli antichi Greci e Romani, di quegli aruspici che rovistavano le viscere degli animali e praticavano l’arte della divinazione. Così come l’antichissima arte di scrutare gli astri celesti per apprendere quale sarà il futuro nasce cinquemila anni fa in Mesopotamia.
Non è proprio facile sbarazzarsi di millenni di storia che si sono sedimentati nel nostro Dna del resto: non ci credo ma intanto uno sguardo all’oroscopo lo diamo. Checché ne dica la scienza, l’astrologia pare essere diventata il nuovo credo dei giovani in versione pocket e personalizzata grazie agli smartphone.
Crescono le start up che coniugano la passione per la posizione di astri e pianeti e tecnologia: si tratta di aziende create per lo più da trentenni che fanno i conti con le incertezze e la vita fluida.
Negli Stati Uniti spopolano: il mercato del misticismo è in crescita tanto che nel 2018 ha registrato oltre 2 miliardi di dollari di entrate. Fra le prime app, la statunitense Sanctuary che offre oroscopi personalizzati e con 20,99 dollari al mese dà la possibilità di chattare con un astrologo. Il Ceo di Sanctuary Ross Clark racconta nelle sue interviste che alcuni amici gli svelarono le meraviglie legate al suo tema natale (il posizionamento dei pianeti al momento della nostra nascita che fornisce informazioni su chi siamo) ha intuito che avrebbe potuto essere una bussola in questi tempi turbolenti. E si calcola che il mercato mondiale dell’astrologia online da qui a due anni supererà i 5 miliardi di dollari.
La app che va per la maggiore è Co-Star, il sistema di intelligenza artificiale che incrocia i dati della Nasa all’esperienza degli astrologi. Scaricata oltre 4 milioni di volte e con 1,2 milioni di follower su Instagram, offre la versione base gratuita; per il momento le notifiche arrivano solo sul sistema iOs (Apple) ed è in inglese.
Ogni giorno ci sono messaggi personalizzati e allo stesso tempo motivazionali. Tipo: «Fidati delle tue sensazioni», «Non permettere che i tuoi traumi ti conducano in situazioni che li replichino». Secondo la cofondatrice di Co-Star Banu Guler «l’astrologia è una forma di benessere collettivo. Negli Stati Uniti oltre la metà dei millennial e un terzo degli adulti leggono l’oroscopo».
E ancora c’è The Pattern, con approfondimenti personalizzati rispetto ad alcuni aspetti della propria personalità. Seguiti anche dalle star.
E noi italiani? Superstiziosi come siamo, non rischiamo di fare la fine la fine di Calcutta che nell’attacco della sua celebre “Oroscopo” canta: “Sono uscito stasera ma non ho letto l’oroscopo”.
Del resto, quando si parla di destino, fortuna e scaramanzia, siamo un po’ tutti il duca conte Semenzara di fantozziana memoria. «Ua, ui, ue, la fortuna viene a me».
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