Super Mario, idraulico da 200 giochi

Folti baffi, fisico per nulla statuario anzi, con un leggero accenno di pancetta. Tuta blu, berretto rosso ben calato sulla testa, chiave inglese spesso in mano. Un po’ goffo, sempre indaffarato ma velocissimo a muoversi qua e là. Avete indovinato? È Super Mario. Da 35 anni uno dei personaggi più popolari del mondo dei videogiochi, capace di reinventarsi nel tempo e sempre pronto a nuove avventure. Ha addirittura il suo nome sulla stella di Hollywood Boulevard, sulla Walk of Fame ed una immensa quantità di giocattoli e gadget a lui dedicata. Chi non vorrebbe il paffuto idraulico di Brooklyn, considerato un eroe per le sue abilità, come amico? In questi trentacinque anni di vita Mario ne ha fatta di strada, sempre accompagnato da tantissimi personaggi ai quali è impossibile non affezionarsi: Yoshi, il fratello Luigi, Peach. Buffi, teneri o scorbutici, ognuno con le sue caratteristiche particolari. Mario ha mosso i primi passi sulla tavola da disegno di un giovane impiegato della Nintendo. Era il 1981 quando lo sconosciuto disegnatore Shigeru Miyamoto, realizza un personaggio da inserire nel videogioco arcade Donkey Kong - un titolo diventato un successo mondiale - e lo chiama Jumpman. Un piccolo eroe baffuto che indossa una salopette da lavoro, in missione per salvare la sua fidanzata, Pauline, dalle grinfie dello scatenato scimmione Donkey Kong. Piccola curiosità: nel 1986 Miyamoto ha dato vita anche a un altro titolo cult come «The Legend of Zelda» ed è stato definito dalla rivista Time lo «Steven Spielberg dei videogiochi». Due anni dopo, Jumpman riappare come protagonista di un gioco, ribattezzato con il nuovo nome di Mario, probabilmente l’idraulico più famoso del mondo. Eppure nella sua prima apparizione del 1981 in «Donkey Kong», Jumpman era un carpentiere. Inizierà ad avere a che fare coi tubi, successivamente, nel 1983 in «Mario Bros.», dove debutta anche Luigi, il fratello del baffuto ometto. Indossa cappello e maglia verde, sotto la tuta da idraulico, a differenza del rosso che contraddistingue Mario. Pare che a ispirare il nome fu una pizzeria di Redmond, vicina alla sede americana di Nintendo, che si chiamava «Mario & Luigi’s.» Nel 1985 (1987 in Europa), dopo il successo di Mario Bros., Nintendo lancia Super Mario Bros. per console Nintendo Entertainment System (NES). Questo viene considerato il primo videogioco della saga, con tutte la caratteristiche dei giochi classici di Super Mario. Il nome Mario, altra curiosità, fu pensato dai dipendenti di Nintendo of America che trovarono una forte somiglianza tra il personaggio del videogame e il proprietario di un magazzino che utilizzavano, che si chiamava Mario. Da allora quel nome è diventato sinonimo di successo per un personaggio che negli anni è apparso come protagonista in oltre 100 giochi, e ha fatto di tutto. Idraulico in Mario Bros. poi medico in Dr. Mario, pilota in Super Mario Kart fino ad arrivare, almeno lui, alle Olimpiadi in compagnia di Sonic in «Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020». Alla faccia della pandemia. Una piccola parentesi la merita anche la querelle legata al suo cognome. Chi ha visto il film del 1993 «Super Mario Bros.» (non proprio un successo pur avendo nel cast attori del calibro di Bob Hoskins e Dennis Hopper) sa bene che i due fratelli idraulici si chiamano Mario Mario e Luigi Mario. Questa è anche la versione attuale della Nintendo e del creatore Shigeru Miyamoto ma non è sempre stato così dato che inizialmente il cognome di Mario era semplicemente una teoria dei fan, e nemmeno così strampalata: se i personaggi si chiamavano Mario Bros., cioè fratelli Mario, allora si poteva dedurre che Mario fosse anche il cognome. Con o senza cognome, la certezza è che Mario resta una star con al seguito uno zoccolo durissimo di appassionati che si passa il testimone di generazione in generazione.
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