TEL AVIV
Media Usa, 'il vero piano Blair per Gaza non è una Riviera'

(ANSA) - TEL AVIV, 18 SET - Il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump ha autorizzato Tony Blair a riunire le parti
interessate regionali e internazionali attorno alla proposta
dell'ex primo ministro del Regno Unito di istituire un organismo
di transizione postbellico per governare la Striscia di Gaza
finché non potrà essere consegnata all'Autorità Nazionale
Palestinese. Lo hanno riferito fonti a conoscenza del dossier al
Times of Israel che rivela i dettagli, mai resi noti finora. La
proposta effettiva - scritta - dell'ex premier britannico non fa
alcun accenno allo sfollamento dei palestinesi da Gaza o a
costruire una 'Trump Riviera'. Prevede invece l'istituzione di
una "Property Rights Preservation Unit", volta a garantire che
qualsiasi partenza volontaria dei cittadini di Gaza non
comprometta il loro diritto a tornare nell'enclave o a mantenere
la proprietà immobiliare. "Non abbiamo un piano per trasferire
la popolazione di Gaza fuori da Gaza. Gaza è per i suoi
abitanti", ha affermato una fonte coinvolta nelle discussioni
sul piano Blair. Il funzionario statunitense che ha parlato con
Times of Israel ha osservato che il ministro delle Finanze
Bezalel Smotrich non è a conoscenza della decisione di Trump di
usare il 'piano Blair' che nulla ha a che vedere con 'la miniera
d'oro immobiliare' di cui ha parlato ieri il ministro di
ultradestra. La proposta, la cui bozza è stata ottenuta dal
Times of Israel, prevede l'istituzione dell'Autorità
internazionale di transizione di Gaza (GITA) insieme a una serie
di strutture subordinate per governare la Striscia di Gaza
finché non potrà essere consegnata all'Autorità Nazionale
Palestinese. La proposta di Blair si è evoluta in questi mesi in
un piano per porre fine effettivamente alla guerra, poiché
l'amministrazione Trump è giunta alla conclusione che l'accordo
tra i principali attori interessati riguardo all'organismo che
sostituirà Hamas a Gaza è essenziale per garantire un cessate il
fuoco permanente e un accordo per il rilascio degli ostaggi,
hanno affermato un funzionario statunitense e una seconda fonte
a conoscenza della questione. (ANSA).
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