LA POLEMICA
«Percorsi terapeutici per minori con dipendenze digitali»
L’ordine del giorno del deputato varesino dei 5 Stelle, Antonio Ferrara, che contesta i 5 milioni all’anno per prestazioni dermatologiche da assegnare «senza bando»

«Altro che salute pubblica: l’articolo 5 del decreto in aula è l’ennesima pezza mal cucita di un Governo che continua a scrivere leggi opache e su misura per qualcuno, non per il Paese». Questa la presa di posizione, oggi, mercoledì 6 agosto, del deputato varesino del Movimento 5 Stelle, Antonio Ferrara, componente della Commissione Attività produttive, che ha illustrato il proprio ordine del giorno collegato al decreto legge 95/2025.
«Parliamo di 5 milioni di euro all’anno per tre anni, da destinare a una o più strutture Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) per prestazioni dermatologiche - spiega Ferrara -. Ma senza bando, senza criteri pubblici, con la possibilità di assegnare tutto a una sola struttura privata, non necessariamente convenzionata». «Una norma ambigua» ha quindi insinuato l’esponente del M5S. Che ha quindi parlato di «un metodo da retrobottega del potere». Un duro attacco: «Aumentano i disagi psicologici tra i minori, i reparti territoriali chiudono, e le liste d’attesa si allungano, e il Governo Meloni sceglie di cucire norme a misura di clinica privata».
Ecco allora l’ordine del giorno del deputato varesino che chiede di destinare i fondi invece a percorsi terapeutici per minori colpiti da dipendenze digitali e videogiochi, con criteri pubblici e strutture realmente operative sul territorio. «Questa legge – ha concluso Ferrara – è una vera e propria legge di straccioni: pezze legislative messe insieme per accontentare amici di partito, non cittadini. Noi del Movimento 5 Stelle ci battiamo per la stoffa buona della Repubblica: giustizia sociale, equità e trasparenza»
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