LE INDAGINI
Violentata in strada, fermato un 35enne. Cassani: «Già tutti avevano capito»
È accusato di violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Si era nascosto dentro a un letto a cassettone per sfuggire ai carabinieri
I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate, all’esito di serrate indagini avviate dopo la brutale aggressione subita da una donna alle prime luci dell’alba di venerdì 21 novembre a Gallarate, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 35enne gambiano, che è indagato per violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate.
L’AGGRESSIONE
I Carabinieri, immediatamente intervenuti dopo la segnalazione pervenuta al 112 da un passante che ha soccorso la vittima, grazie ai rilievi di polizia scientifica sono riusciti a ricostruire con esattezza le fasi dell’aggressione nel corso della quale l’autore ha anche perso il suo telefono cellulare, che è stato rinvenuto e sequestrato. L’uomo, che ha sorpreso la vittima alle spalle mentre camminava sul marciapiede per raggiungere il posto di lavoro, dopo averla colpita e gravemente malmenata l’ha trascinata dietro le siepi di un’aiuola di un parcheggio pubblico, dove si è consumata la violenza. Al termine, è fuggito a piedi portando con sé il telefono cellulare della donna.
LE INDAGINI E IL FERMO
Le preziose indicazioni fornite da un testimone, unite all’analisi a tappeto di tutti gli impianti di videosorveglianza pubblici e privati presenti nelle immediate vicinanze, hanno permesso di ricostruire il percorso di fuga dell’autore e di individuare la sua abitazione, al cui interno si era nascosto fingendo di non essere in casa. L’escamotage utilizzato non ha sortito l’effetto sperato poiché i carabinieri sono riusciti ugualmente a entrare in casa, rintracciandolo nascosto all’interno di un letto a cassettone. L’uomo, che indossava ancora gli stessi vestiti immortalati dalle telecamere, è stato immediatamente condotto presso la caserma di largo Verrotti. Il telefono cellulare della donna, grazie agli ulteriori approfondimenti, è stato rinvenuto all’interno di una proprietà privata lungo la via di fuga, non distante dall’abitazione dell’indagato. La vittima, nel frattempo affidata alle cure dei sanitari dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, ha ricevuto una prognosi iniziale di 20 giorni.
CASSANI: «ERA A GALLARATE PER FARSI MANTENERE E STUPRARE UNA DONNA»
«A nome della Città volevo esprimere innanzitutto i complimenti ai carabinieri della Compagnia di Gallarate per aver preso questo criminale»: è quanto ha detto il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani. «Ieri ancora non si sapeva chi era il colpevole, ma già tutti lo avevano capito: lo stupro ai danni di una nostra concittadina è stato perpetrato da un gambiano che evidentemente non è venuto a Gallarate per pagarci le pensioni o perché fuggiva da qualche guerra ma per farsi mantenere da noi e per stuprare una donna che potrebbe essere nostra madre, nostra moglie», ha aggiunto il primo cittadino ritornando poi sul controverso Remigration Summit ospitato proprio a Gallarate. «Non è razzismo ma statistica: più del 50% dei reati violenti sono commessi dagli stranieri che sono in Italia meno del 10% della popolazione», continua il primo cittadino gallaratese che ricorda dove è stato ospitato il Remigration Summit: «Il tutto è avvenuto a pochi passi dal Teatro Condominio dove pochi mesi fa giovani da tutta Europa, preoccupati per le conseguenze dell’immigrazione incontrollata e per l’elevata propensione a delinquere di questi, parlavano di remigrazione». Il primo cittadino ha poi concluso ribadendo la vicinanza alla vittima e sottolineando: «È ora che tutti i cittadini aprano gli occhi sulle conseguenze dell’immigrazione e che anche la politica metta un freno a questa invasione e rispedisca al loro Paese questi criminali».
CARUSO: «GRAVE E FEROCE QUANTO ACCADUTO»
«L’arresto del presunto aggressore è una notizia importante. Restano la gravità e la ferocia di quanto accaduto: una donna picchiata e violentata mentre andava al lavoro. Sono vicina alla vittima e alla comunità di Gallarate, scossa da una vicenda che lascia un segno profondo». Lo ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso. «Ringrazio i carabinieri per la rapidità delle indagini e per il lavoro svolto – ha aggiunto Caruso –. Ogni donna deve poter uscire di casa senza temere per la propria sicurezza. È importante la presenza sul territorio e una risposta immediata quando avviene un fatto così grave. Non c’è spazio per chi delinque».
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