STRASBURGO
Consiglio d'Europa, Italia regoli meglio conflitto d'interessi
(ANSA) - STRASBURGO, 28 AGO - L'Italia deve migliorare le
norme e adottare linee guida "chiare ed esaustive" per prevenire
e risolvere i potenziali conflitti d'interesse delle "persone
che ricoprono incarichi esecutivi di alto livello". "Le norme
attuali chiaramente non coprono e non possono coprire tutte le
situazioni in cui gli interessi di un ministro o di un
consigliere potrebbero influenzare, o sembrare influenzare,
l'esercizio obiettivo e imparziale delle sue funzioni
ufficiali". È quanto afferma il Greco, organo anticorruzione del
Consiglio d'Europa, nel suo ultimo rapporto sull'Italia.
Nel rapporto dell'organo del Consiglio d'Europa si specifica
che il suo obiettivo è quello di valutare l'efficacia del quadro
normativo vigente in Italia per la prevenzione della corruzione
delle persone che ricoprono funzioni esecutive di alto livello
come il presidente del Consiglio dei ministri, i ministri con e
senza portafoglio, i sottosegretari, i commissari straordinari
del governo. Greco, nel suo rapporto, rivolge in totale 19
raccomandazioni per migliorare l'efficacia delle disposizioni
sulla materia, di cui 13 riguardano le persone che ricoprono
funzioni esecutive e altre 6 le forze dell'ordine.
Nel documento si osserva che "l'Italia dispone di un quadro
normativo di dimensioni considerevoli in materia di prevenzione
e lotta alla corruzione", ma anche che questo insieme di
disposizioni "è complicato da applicare, a scapito della sua
efficienza", e che questo "è evidente nella regolamentazione dei
conflitti di interesse". Inoltre da Strasburgo si evidenzia che
"nel diritto italiano non esiste una definizione generale della
nozione di conflitto di interessi" e che "al contrario, diversi
testi ne affrontano aspetti diversi per differenti categorie di
persone". (ANSA).
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