ALL’ARCI BELLEZZA
La musica di M.E.R.L.O.T. a Milano

«Ho cercato una parola che riuscisse a descrivere tutto. Ho optato per “Gocce” perché per prima cosa sono le lacrime, poi anche perché sono cose piccole e insignificanti e molte volte ci sentiamo tutti così. Però allo stesso tempo tante gocce formano un oceano.
E poi c’è la frase “La goccia che ha fatto traboccare il vaso”: una metafora tra la goccia e una canzone, che è essa stessa una cosa piccola e insignificante che però può cambiare totalmente la vita di una persona se sa ascoltarla nella maniera giusta».
Spiega così il titolo del suo album d’esordio M.E.R.L.O.T, alias Manuel Schiavone, cantautore e cantore della Generazione Z, la sua.
Lucano di base a Bologna, finalista a Sanremo Giovani 2020, M.E.R.L.O.T lancia un disco che raccoglie due anni e più di singoli, scritture e cambiamenti: «La maggior parte degli artisti pubblica praticamente una canzone al mese. Io non li biasimo però allo stesso tempo penso che per la musica serva del tempo, sia per maturarla sia per capire perfettamente che cosa vuoi dire. E la pandemia ha modificato totalmente il trascorrere del tempo».
Cronologicamente, il primo brano è stato “Ventitré”: «È la canzone che ha segnato il mio debutto, non solo parlando di streaming, ma per quello che mi ha fatto provare.
Per la prima volta mi sono messo a nudo e ho capito che mi piace scrivere quel tipo di canzoni. Poi ho provato a sperimentare con Alieni che ha sonorità più elettroniche e con i brani inediti in cui ho cercato di unire le due cose».
La canzone più rappresentativa? «”Angeli stanchi”, perché riesce a descrivere tutto quello che provo e forse è una delle poche che ha stupito anche me.
Sono uno molto pessimista, non riesco mai a godermi quello che faccio. Però quando l’ho scritta sono riuscito a emozionarmi da solo».
Indie, pop, musica d’autore, persino hip hop, “Gocce” si segnala come un lavoro arrangiato ancor più che prodotto: «Sono appassionato alla musica suonata. Preferisco una chitarra un po’ scordata a un plug-in.
Le influenze partono da Gazzelle per finire con Joji, che è l’artista con cui sono affossato ultimamente. Sono anche un grande appassionato di rap, perché riesce a portare freschezza e può arrivare facilmente alla generazione nuova».
M.E.R.L.O.T si prepara a un minitour che lo porterà oggi, domenica 9 ottobre alle 21 all’Arci Bellezza di Milano.
«Sarò con una band, siamo 5 ragazzi. Abbiamo un pianista, un bassista, un batterista e un chitarrista. Con loro abbiamo riarrangiato molti brani, quindi cercherò di portare qualcosa in più o comunque di innovativo per chi viene ai concerti. Ho un po’ paura perché per la prima volta porto un album su un palco. Ho un po’ d’ansia, però spero la gente apprezzi quello che noi faremo».
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