MUSICA
La lirica torna a Varese

Intitolato a Gian Carlo Menotti, musicista, compositore e librettista nato a Cadegliano Viconago, il Varese Estense Festival che, giunto alla sua quinta edizione, da quest’anno alla produzione classica affianca anche quella di opere dell’eclettico artista fondatore, tra l’altro, nel 1958, del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
«Nostro obiettivo è stato fin dall’inizio quello di riportare la produzione lirica a Varese dopo quasi cent’anni di assenza - sottolinea Serena Nardi, direttrice artistica del Festival che, promosso da Giorni Dispari Teatro, Filmstudio 90, Orchestra Canova e Associazione Ma.Ni, quest’anno ha il sostegno, tra gli altri, oltre che del Comune di Varese, della Provincia di Varese in collaborazione con Regione Lombardia -. Il festival è cresciuto ed è diventato un evento importante della città: non è possibile non ricordare che il territorio varesino ha dato i natali a uno dei più grandi compositori lirici del Novecento. Abbiamo avuto dagli eredi l’autorizzazione a usare il nome di Gian Carlo Menotti nel logo e d’ora in avanti questo è il percorso scelto: la produzione di opere classiche, quest’anno Mozart, il prossimo probabilmente Puccini, ma tutti gli anni una parte sarà dedicata alla nuova produzione di un’opera di Menotti».
E così, accanto all’opera scelta Così fan tutte di Mozart che, aggiunge Serena Nardi, nella nuova produzione InOpera Factory con l’Orchestra Canova diretta dal maestro Enrico Saverio Pagano, è stata decisa «come opera della classicità per completare la trilogia mozartiana dopo il Don Giovanni e Le nozze di figaro degli anni scorsi», ci sarà anche la messa in scena di due opere di Menotti, sempre nella nuova produzione InOpera Factory. Si tratta di The telephone, or l’amour à trois e The medium, anche queste con l’orchestra Canova diretta da Pagano e la regia di Serena Nardi.
«Quello a Menotti – spiega ancora Serena Nardi – è un tributo dovuto alla grandezza di un nome tra gli autori più apprezzati al mondo: era anche librettista e regista delle sue opere e raramente si incontra una figura così eclettica e poliedrica. L’augurio ora è che, grazie al supporto della Regione Lombardia, che con l’assessore Stefano Bruno Galli ha creduto in questo progetto, il festival possa essere divulgato: stiamo già discutendo con altre realtà per poter replicare le recite della produzione».
Ad accompagnare le messe in scena sia dell’opera mozartiana, sia di quelle di Menotti, come accennato c’è l’Orchestra Canova con il maestro Pagano, altre eccellenze del territorio varesino, «che fortificano quello che è sempre stato il nostro sogno: creare un gruppo di lavoro e di produzione locale che valorizzi ancora di più il merito di artisti giovani», commenta la direttrice artistica del Varese Estense Festival Menotti.
«Inoltre - aggiunge - c’è una connessione molto forte tra l’opera di Mozart e i Giardini Estensi, non solo perché la realizzazione dei Giardini è coeva alla composizione, ma anche perché l’area si presta ad accogliere questo lavoro mozartiano per l’ambientazione molto naturalistica che offre uno spunto scenico che racconta tanto dell’opera stessa».
Un festival lirico, ma che si apre anche ad altre forme d’arte. Con un’attenzione, da sempre, alla figura femminile. «In questo senso – conclude Serena Nardi – si inserisce la grande prosa dello spettacolo di Lella Costa, ispirato a un libro di Serena Dandini e con la regia e la drammaturgia di Serena Sinigaglia, che racconta la storia di un centinaio di donne che hanno rappresentato un forte cambiamento nella vita civile e sociale. Ai nostri occhi la figura femminile è intesa come motore di rinnovamento, di nuovo umanesimo.
E un’altra grandissima donna protagonista del festival è Gloria Campaner, pianista di fama internazionale, che eseguirà musiche di Chopin». Spazio anche alla figura di Gaber e ad appuntamenti con I Pomeriggi Musicali e conferenze sul rapporto tra Giuseppe Verdi e il tenore Francesco Tamagno, che visse a Varese, nonché sulla figura dello stesso Menotti. Con anche un nuovo luogo che da quest’anno diventa polo per ospitare il festival: Villa Recalcati.
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