IL CASO
Protesta di via Curtatone, il sindaco presenta il conto
Quantificati i costi per i ritardi provocati dai manifestanti
Settemila euro. Anzi, per l’esattezza 7.127 euro. A tanto ammonta il ritardo sul cronoprogramma per la realizzazione del nuovo polo scolastico di Cajello e cascinetta in via Curtatone. Una cifra che è stata quantificata dai tecnici comunali e dall’impresa Tagliaferri (la ditta a cui è stato affidato l’intervento di taglio dell’area verde) calcolata in base ai costi che, comunque, sono stati sostenuti. Come già anticipato dal sindaco Andrea Cassani nelle scorse settimane «qualcuno dovrà rifonderli e vorrei evitare che queste spese ricadono quantomeno sugli onesti cittadini di Gallarate». Ora che la cifra è stata messa nero su bianco, ed i fondi sono stati stanziati a bilancio resta però da capire a chi verrà indirizzato la richiesta di indennizzo.
Lavori sospesi
Come si legge nel documento pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Gallarate, a partire dal 5 agosto sarebbero dovute iniziare le attività di disboscamento. Un intervento che è stato bloccato a causa della presenza di «soggetti estranei ai lavori, che pur controllati dalle forze dell’ordine, con la propria presenza e i propri comportamenti, protese ed impedire la corretta esecuzione dei lavori, disattendendo le indicazioni di sicurezza impartite dagli operatori incaricati e manomettendo le delimitazioni delle aree di lavoro e i dispositivi mobili indicatori delle aree di taglio, non hanno consentito l’esecuzione delle attività affidate alla ditta tagliaferri forestale». Attività che, secondo quanto stabilito, avrebbero dovuto essere completate entro il 4 settembre ma, ad oggi, tutto è rimasto pressoché invariato visto che «per motivi di ordine pubblico ed impossibilità oggettiva nel mantenere idonee condizioni di sicurezza per lo svolgimento dei lavori» è stata sospesa ogni intervento.
Chi pagherà?
Il primo cittadino, in una diretta su Instagram del suo appuntamento live “caffè scorretto“, poco più di un mese fa aveva già anticipato che eventuali costi legati ai ritardi dovuti al presidio ma soprattutto “all’occupazione abusiva” sarebbero state poi monetizzate. Ora che questo passaggio è stato fatto, resta da valutare a chi intestare il pagamento degli oltre 7000 euro. Per il momento il sindaco ha messo a bilancio tale cifra ma, viste le sue dichiarazioni dei primi di agosto, non sembra intenzionato a indirizzare la richiesta di risarcimento ad altri. Per adesso Cassani non ha fatto nomi e cognomi ma, nel documento pubblicato nella giornata di oggi sul sito del Comune, si legge come «l’amministrazione comunale si riserva comunque ogni azione legale utile al recupero di tale somma a danno di terzi, fatta salva l’eventuale richiesta di risarcimento per i danni subiti».
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