ROMA
L'opposizione della Lega, per il governo notte di tensione sulla manovra
(ANSA) - ROMA, 19 DIC - Il governo ha vissuto un paio d'ore
ad alta tensione nella notte, nel momento più delicato
dell'esame della manovra in commissione Bilancio al Senato. A
cavallo della mezzanotte la Lega ha sollevato una dura
opposizione alla stretta sulle pensioni che sarebbe servita a
coprire le misure per le imprese, misura poi accantonata dopo
due passaggi: una telefonata del capogruppo leghista
Massimiliano Romeo al ministro dell'Economia Giancarlo
Giorgetti, del suo stesso partito; e a seguire, come si
apprende, una call con lo stesso Giorgetti, il ministro per i
Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il sottosegretario
all'Economia Federico Freni, la Ragioniera dello Stato Daria
Perrotta e i due sottosegretari alla Presidenza del Consiglio,
Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.
Sono le ore in cui Giorgia Meloni è impegnata a Bruxelles nel
momento cruciale del Consiglio europeo che in nottata ha deciso
il prestito da 90 miliardi di euro per l'Ucraina. Disturbarla in
quella fase è impossibile, verrà aggiornata qualche ora più
tardi e risulterà tutt'altro che entusiasta delle tensioni
emerse, come è accaduto ogni qual volta problemi interni al
governo si sono verificati durante una sua missione all'estero.
Le fibrillazioni si sono registrate in particolare nella
Lega, da dove sin dalla serata sono partiti fitti contatti con
Giorgetti. "Nessuno scontro interno alla Lega", ha assicurato in
mattinata Romeo, raccontando la telefonata in cui anche
Giorgetti "sosteneva la tesi che fosse possibile utilizzare
fondi alternativi" alla stretta sulle pensioni, evidenziando che
"i tecnici del Mef e la Ragioneria invece insistevano sulle
pensioni e questa cosa andava avanti da ore".
C'è chi racconta che la cancellazione della misura sia
arrivata anche dopo minacce clamorose, ma "è esagerato dire che
abbiamo messo sul tavolo la tenuta del governo - precisa una
fonte di primo piano del partito di Matteo Salvini -. Era un
fatto di sensibilità politica, andavano sistemate delle cose che
non funzionavano". Mentre in commissione Bilancio si profila la
possibilità di chiudere l'esame della manovra entro la giornata,
ai piani alti del governo si tende a minimizzare, riconducendo
tutto a "dinamiche fisiologiche che si vedono da decenni quando
la manovra arriva a questo punto. Conta la soluzione definitiva,
e la quadra si è trovata". (ANSA).
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