PER RIDERE
Le barzellette secondo Celestini

Le barzellette: spesso pescano nel torbido dell’inconscio. Ma attraverso l’ironia permettono di appropriarcene, di conoscerlo, di smontarlo.
E mentre le raccontiamo ne diventiamo anche autori e attori, riscrivendole, in un certo senso. E rendendo a sua volta l’ascoltatore un futuro autore e attore della stessa barzelletta nuovamente raccontata e reinterpretata.
Questa sera, venerdì 7 febbraio, alle 21 al Maggiore di Verbania, Ascanio Celestini racconta le sue «Barzellette», partendo da una storia di base che sarà cornice dello spettacolo e che darà il via a singole storie sempre diverse.
Secondo la modalità improvvisativa che pescherà in un contenitore di oltre duecento storie che non saranno mai uguali e mai mostrate per intero, ma solo attraverso i frammenti utili in quel momento, con quel pubblico, per quella replica.
Per ridere anche di noi stessi, mostrando allo stesso tempo compassione. E con lo stile a cui ha abituato Celestini, che da sempre, per sua stessa ammissione, pensa le sue storie partendo dal teatro, ma spostandosi in molti altri linguaggi.
Queste «Barzellette» sono nate come libro e in teatro assumono le sembianze di uno spettacolo aperto.
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