TEATRO FILODRAMMATICI
A casa allo zoo, sull'amore prigioniero

Lame affilate ma verbali che si tramutano in violenza fisica ritraendo un’umanità sola, isolata, disabituata a comunicare e condividere, in un modello di mondo materialistico fatto di disparità sociali e disumanizzazione.
QUANDO
Dal 12 al 29 gennaio in prima milanese al Teatro Filodrammatici “A casa allo zoo” è un progetto con la regia di Bruno Fornasari interpretato da Tommaso Amadio, Valeria Perdonò e Michele Radice: opera inedita per l’Italia, è scritta dal drammaturgo statunitense Edward Albee, che ha messo in dialogo tra loro due atti unici, “Vita casalinga” e “La storia dello zoo”, composti a cinquant’anni di distanza l’uno dall’altro.
LA NARRAZIONE
La narrazione si sviluppa attorno a un tema di grande attualità: il bisogno di liberarsi dalla gabbia emotiva di cui si è prigionieri, all’interno di una relazione amorosa o nell’isolamento di chi si trova solo con se stesso. «Il testo è stato scritto da Albee - afferma Bruno Fornasari - molto prima dell’esperienza del lockdown ma si fonda su due metafore attualissime, allo stesso tempo rassicuranti e minacciose: la casa in cui chiudersi per sentirsi protetti e lo zoo, da visitare in sicurezza perché lì tutto ciò che è feroce sta chiuso in gabbia. In realtà scopriamo che le mura domestiche non possono proteggerci dalla vita che ci siamo costruiti».
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