SALVEZZA E FUTURO
I meriti del coach che ha riacceso Varese
Kastritis è il perno dell’Openjobmetis di domani

C’è tanto di Ioannis Kastritis nella rinascita di Varese. Nella festa salvezza, pur se ancora virtuale, dei 4.682 spettatori presenti al matchball contro Sassari, è divampato un calore spontaneo e avvolgente per il coach greco, che ha ripagato il pubblico con parole dolci nel post-partita. Non era scontato dopo l’harakiri contro Cremona, né dopo una stagione così povera di soddisfazioni per il popolo biancorosso. Ma il feeling(ri)sbocciato fra squadra e ambiente e la conferma del ruolo chiave del tecnico ellenico sono premesse positive in chiave 2025/26.
IL COLLETTIVO
La mentalità che Kastritis ha saputo dare alla sua OJM ha rifatto apprezzare all’Itelyum Arena il valore dell’organizzazione garantita da un allenatore di polso. Per due anni e 19 partite, Varese si è beata della sua eccezionalità nel mettere in pratica una pallacanestro di sistema basata principalmente sul talento dei singoli. Molto piacevole e anche vincente nel 2022/23 con Ross e Brown, e nello scorcio 2023/24 con Mannion e Hanlan, ma disfunzionale alle varie versioni della squadra 2024/25. Kastritis ha “normalizzato” Varese con regole semplici ma ferree - l’aggressività sulla palla più cambi e aiuti in difesa; molto movimento della palla e controllo del ritmo in attacco - che hanno aiutato la squadra ad esaltare i suoi pregi ed a nascondere i suoi limiti. Ossia il compito precipuo di un buon allenatore, al quale l’area tecnica ha lasciato completamente mano libera nelle scelte di gioco e di mercato.
IL PRESENTE E IL FUTURO
La passerella finale del coach greco tra gli applausi di Masnago e il feeling ricambiato con il pubblico ne legittimano anche agli occhi dell’ambiente biancorosso l’investitura ricevuta dalla società dal momento del suo sbarco a Varese. E convalidata dai riscontri del campo, prima in termini di prestazioni, ora anche di risultati. Dopo Luis Scola e Toto Bulgheroni, anche il pubblico dell’Itelyum Arena ha riconosciuto il ruolo chiave di Kastritis nel ridare identità e anima ad una squadra tornata a farsi apprezzare nella concezione più piena del suo termine. Perché capace di sommare, e amplificare (e non sottrarre o elidere), il valore dei singoli.
LE VALUTAZIONI FINALI- In pieno spirito “kastritisiano”, la chiosa finale dell’analisi post-partita del coach greco ha subito guardato avanti verso il trittico di sfide contro Virtus Bologna, Trieste e Venezia. Non soltanto perché la salvezza ancora non è aritmetica, ma anche perché il tecnico ex Aris Salonicco darà significato pieno fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Come è giusto che sia per onorare la stagione al completo, ma anche per trarre valutazioni importanti in ottica futura. Ad oggi è Kastritis la certezza assoluta attorno alla quale costruire l’Openjobmetis che verrà, e questo è motivo di fiducia per i tifosi che hanno riassiepato le tribune di Masnago anche grazie alla sua conduzione tecnica. Ma ciò significa che tutte le riflessioni, risorse economiche e sirene altrui permettendo, saranno compiute dal tecnico greco in funzione delle sue idee di basket. E conteranno le indicazioni delle undici partite da lui guidate, non soltanto delle otto già in archivio.
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