L'INTERROGATORIO
L'ex amante di Adilma nega le accuse: «Non ho ucciso suo marito»
Convalidato il fermo di Maurizio Massè, accusato in concorso con la 49enne brasiliana, di aver assassinato Michele Della Malva

Maurizio Massè ha risposto per due ore alle domande del giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Anna Giorgetti, respingendo l’accusa di aver assassinato Michele Della Malva, in concorso con la 49enne di origini brasiliane Adilma Pereira Carneiro. Per il delitto del dicembre 2011 a Mesero, Massè, volto noto della criminalità di Quarto Oggiaro considerato dagli inquirenti vicino alle ‘ndrine calabresi, è stato fermato sabato scorso dai carabinieri della compagnia di Legnano su ordine del pubblico ministero Ciro Caramore, che coordina l’indagine.
LE ACCUSE
È stato proprio il pubblico ministero Caramore a riaprire il caso Della Malva 13 anni dopo il decesso. Fu lui, nell’agosto scorso, ad arrestare Pereira Carneiro per l’omicidio di Fabio Ravasio, suo compagno, travolto da un’auto mentre era in bicicletta a Parabiago il 9 agosto 2024. Partendo dalla morte di Ravasio la procura di Busto Arsizio è andata a ritroso arrivando al decesso di Della Malva che, secondo gli inquirenti, fu assassinato dalla moglie e da Messè per soldi. Della Malva, nella ricostruzione degli inquirenti, fu sedato e costretto a ingoiare cocaina morendo per overdose. A mettere gli inquirenti sulla pista sono stati due dei figli della 49enne presenti in casa la notte della morte di Della Malva.
MASSÈ SI DICHIARA INNOCENTE
Oggi Massè, assistito dall’avvocato Cristina Morrone, ha respinto ogni contestazione. «Massè si è dichiarato innocente - spiega il legale - negando di essere stato presente quando Della Malva morì. E del resto a 13 anni di distanza dall’accaduto è difficile credere che il vicino di pianerottolo possa ricordare davvero di averlo visto lì. Il mio assistito ha negato di aver avuto una relazione con la signora Pereira Carneiro, spiegando di averla vista due o tre volte al massimo ma sempre in compagnia del marito. Lavoreremo per provare la sua innocenza». Il Gip ha convalidato il fermo. Si è riservato sulla misura. I difensori hanno chiesto la scarcerazione «a nostro parere - conclude Morrone - non sussiste alcun cardine che possa giustificare la custodia cautelare in carcere».
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